AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI DOMANDE E PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA' GRAVE E PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE " FONDO DOPO DI NOI - ANNO 2020"

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Le risorse assegnate dalla Regione Abruzzo all’Ambito Distrettuale Sociale n. 10 “Ortonese”, riferite al Fondo “Dopo di Noi” ─ anno 2020, come previsto attraverso DGR Regione Abruzzo 772 del 29 novembre 2021, sono pari a complessivi € 35.551,79, le cui percentuali da destinare alle singole tipologie di intervento sono state indicativamente determinate dalla Regione medesima, come di seguito in dettaglio: a) AZIONE “A” - Percorsi programmati di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine, ovvero per la deistituzionalizzazione, di cui all’articolo 3, commi 2 e 3 del DM 23 novembre 2016. PERCENTUALE RISORSE TRASFERITE PARI AL 29%, CORRISPONDENTE A € 10.244,00. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI AZIONE A): L’obiettivo è l’avvio di progetti individualizzati finalizzati a una progressiva uscita dalla famiglia o alla deistituzionalizzazione attraverso percorsi e interventi specifici, quali: • Progetti individualizzati per favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l'autonomia delle persone con disabilità, mediante azioni educative da garantire quando la persona disabile vive ancora nell’ambito familiare, in vista di avviarla successivamente a interventi di accompagnamento verso l’autonomia e l’uscita graduale dal nucleo di origine. In questo contesto, ad esempio, può essere finanziata l’assistenza personale a scopo educativo o la frequenza di specifici laboratori di autonomia. • Percorsi programmati di accompagnamento verso l’autonomia e di uscita graduale dal nucleo familiare di origine, anche mediante soggiorni temporanei al di fuori dell’ambito familiare, in contesti di coabitazione (inserimenti graduali in gruppi appartamento o esperienze di brevi periodi in appartamenti palestra) che facilitino l’uscita definitiva dal nucleo familiare. In questo contesto, sono strutturabili servizi di ospitalità periodica che consentano alle persone con disabilità grave di sperimentare occasioni di autonomia, vivendo in un luogo diverso dalla propria casa, insieme ad un piccolo gruppo, per periodi definiti e programmati, mantenendo le proprie principali attività abituali. • Percorsi programmati di deistituzionalizzazione definitiva per le persone con disabilità grave già inserite in un percorso di residenzialità extra-familiare; sono rivalutate le condizioni abitative in coerenza con soluzioni che riproducano un ambiente abitativo e relazionale di tipo familiare, al fine di prevedere, ove opportuno, percorsi programmati di deistituzionalizzazione definitiva. In questo contesto, il progetto individualizzato, nel pieno rispetto della volontà della persona disabile, deve tendere ad accompagnare il soggetto verso il superamento della situazione di residenzialità impropria, all’acquisizione di una più ampia autonomia possibile e all’inserimento in soluzioni alloggiative adeguate. b) AZIONE “B” - Interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative che presentano caratteristiche di abitazioni, inclusa l’abitazione di origine, o gruppi-appartamento, ovvero soluzioni di co-housing che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, di cui all’articolo 3, comma 4 del DM 23 novembre 2016. PERCENTUALE RISORSE TRASFERITE PARI AL 23%, CORRISPONDENTE A € 8.195,20. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI AZIONE B): Rientrano in quest’area interventi a sostegno della domiciliarità in case di civile abitazione, inclusa l’abitazione di origine e soluzioni di co-housing che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare. Gli interventi finanziabili nell’ambito del progetto personalizzato di supporto alla domiciliarità sono: • Voucher o assegno di cura e contributo aggiuntivo per la regolarizzazione e qualificazione del lavoro di cura svolto da assistenti familiari con regolare contratto;

assistenza domiciliare socio-assistenziale e/o socioeducativa con riferimento ai soli oneri a rilievo sociale; • interventi educativi individuali o di gruppo; • eventuali ulteriori contributi economici di carattere non continuativo funzionali alla realizzazione del progetto di vita e di cura e voucher per il sostegno del costo abitativo. In ogni caso, non possono essere sostenute residenzialità in singoli moduli abitativi che ospitino più di 5 persone; il medesimo complesso residenziale, in presenza di più moduli abitativi, non potrà ospitare più di 10 persone con disabilità grave, inclusi eventuali posti per situazioni di emergenza e/o sollievo, in un massimo di 2. Deve trattarsi di spazi accessibili, organizzati come spazi domestici che possano essere vissuti come la propria casa, prevedendo ove possibile l’utilizzo di oggetti e mobili propri. Nel rispetto delle misure di sicurezza e di prevenzione dei rischi, devono essere garantiti spazi in cui sia tutelata la riservatezza, in particolare le camere da letto, preferibilmente singole, ed adeguati spazi per la quotidianità e il tempo libero; devono essere ubicate in zone residenziali, se rurali esclusivamente all’interno di progetti di agricoltura sociale coerenti con le finalità di cui all’articolo 2, comma 1, della legge 18 agosto 2015, n. 141, e comunque in un contesto territoriale non isolato, essere aperte alla comunità di riferimento, permettere la continuità affettiva e relazionale degli ospiti. Fermi restando i requisiti che garantiscono l’accessibilità e la mobilità interna, non sono previsti in via generale requisiti strutturali, se non quelli minimi previsti dalle norme per le case di civile abitazione. Al fine di migliorare l’autonomia delle persone con disabilità grave, deve essere promosso l’utilizzo di nuove tecnologie, in particolare tecnologie domotiche, di connettività sociale, assistive e di ambient assisted living. c) AZIONE “C” - Programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile (art. 3, comma 5 del DM 23 novembre 2016), anche attraverso tirocini per l’inclusione sociale (art. 3, comma 6 del DM 23 novembre 2016). PERCENTUALE RISORSE TRASFERITE PARI AL 26,5%, CORRISPONDENTE A € 9.429,60. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI AZIONE C): Saranno supportati programmi socio-educativi finalizzati a favorire l’accrescimento della consapevolezza e l’autonomia nelle attività della vita quotidiana, da parte delle persone con disabilità e dei loro famigliari, da realizzarsi in sinergia con le Associazioni delle famiglie dei disabili e delle Associazioni di tutela che operano sul territorio, in particolare attraverso: • laboratori diurni e/o brevi soggiorni per l’autonomia abitativa svolti in appartamenti attrezzati (cosiddetti palestra), con supporto educativo ed assistenziale, nei quali le persone con disabilità imparano e sperimentano concretamente a vivere da sole o in piccolo gruppo; • tirocini finalizzati all'inclusione sociale e all'autonomia, purché inseriti nel più ampio progetto di vita autonoma del beneficiario. A tal fine, i progetti personalizzati sono condivisi con i competenti servizi per il collocamento mirato, di cui alla legge n. 68 del 1999, ed includono la possibilità di inserimento in programmi di politiche attive del lavoro; • attività di informazione, formazione e consulenza rivolte ai familiari che si preparano anch’essi ad affrontare il “Dopo di noi durante noi”.

 d) AZIONE “D” – Promozione dell’utilizzo di nuove tecnologie per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità grave, in particolare tecnologie domotiche, di connettività sociale, assistive e di ambient assisted living (art. 3, comma 6 del DM 23 novembre 2016). PERCENTUALE RISORSE TRASFERITE PARI AL 13%, CORRISPONDENTE A € 4.609,80. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI AZIONE D): Al fine di migliorare l’autonomia delle persone con disabilità grave, si intende promuovere l’utilizzo di nuove tecnologie, in particolare tecnologie domotiche, di connettività sociale, assistive e di ambient assisted living. Possono essere sostenuti i costi per dotare i moduli abitativi, come descritti all’art. 3, c. 4 del DM 2016, di apparati tecnologici che consentono una maggiore autonomia dei residenti nelle attività quotidiane (a puro titolo di esempio: piano cottura e scolapiatti regolabili in altezza, ricevitori ad infrarossi/ comando vocale per inviare l'output per aprire porte e finestre, motori per apertura porte, telefoni a viva voce comandabili ad infrarosso, meccanismo a motore per letti, sollevatori per vasca da bagno, montascale elettrici, telecomando ad infrarossi per TV e altri elettrodomestici, sistemi a controllo vocale o oculare). Possono essere sostenute anche le spese per dotare di tecnologie domotiche le “case di origine” dove le persone con disabilità grave continuano a vivere, seppur prive del sostegno familiare; gli EE LL possono definire modalità di compartecipazione alla spesa e provvedono a definire graduatorie prendendo a base il Reddito ISEE sociosanitario. Non possono in alcun caso essere ricompresi strumenti previsti tra le spese da porre a carico del Sistema Sanitario Nazionale. e) AZIONE “E” - Interventi di permanenza temporanea in una soluzione abitativa extra-familiare, di cui all’art. 3, comma 7 del DM 23 novembre 2016. PERCENTUALE RISORSE TRASFERITE PARI ALL’8,5%, CORRISPONDENTE A € 3.073,20. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI AZIONE E): In caso di situazioni di emergenza (ad es. decesso o ricovero ospedaliero del caregiver familiare, ecc.) che possono fortemente pregiudicare i sostegni necessari alla persona con disabilità grave al proprio domicilio e non si possa efficacemente provvedere con servizi di assistenza domiciliare per consentire il permanere nel suo contesto di vita, a valere sulle risorse del Fondo Dopo di noi, e per le sole spese di carattere sociale, si può prevedere l'inserimento, per il tempo strettamente necessario, in strutture (comunità alloggio o Comunità alloggio sanitarie o socio-sanitarie) dalle caratteristiche diverse da quelle previste al comma 4 dell’art. 3 del DM 2016, previa verifica dell'impossibilità di inserimento presso una di queste. Deve essere comunque garantito il rispetto della volontà della persona disabile o di chi ne tutela gli interessi. Tali interventi sono da realizzarsi nel superiore interesse della persona con disabilità grave e si inseriscono in ogni caso in un percorso che identifica i tempi del rientro nella situazione familiare, cessata la situazione di emergenza. A valere sulle risorse del Fondo può gravare l’onere della quota sociale, in tutto o in parte, delle prestazioni erogate in ambito residenziale, ferme restando le prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale.